Accessibilità siti web ed European Accessibility Act: cosa cambia
Negli ultimi anni, l’accessibilità siti e in generale l’accessibilità digitale ha assunto un ruolo sempre più importante per garantire l’inclusione di tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità nell’utilizzo delle applicazioni web. In Italia, il percorso verso l’accessibilità web ha attraversato diverse tappe significative, a partire dalla Legge Stanca del 2004, passando per le Linee Guida AgID sull’Accessibilità dei Siti Web.
Oggi, questo percorso si arricchisce di un nuovo capitolo: l’European Accessibility Act, ossia la Direttiva UE 2019/882, destinata a produrre effetti in Italia a partire dal 2025. Oltre alle specifiche tecniche, la grande novità di questo provvedimento sono i soggetti a cui si rivolge: non solo enti pubblici ma anche imprese private.
In questo articolo, esploreremo a grandi linee l’evoluzione dell’accessibilità siti web in Italia, partendo dalla Legge Stanca e passando per le linee guida AgID fino ad arrivare alle novità introdotte dall’European Accessibility Act. Analizzeremo le principali disposizioni e i requisiti che gli sviluppatori web e le organizzazioni devono considerare per assicurare che i loro siti web siano accessibili a tutti, per evitare sanzioni pesanti e rendere il proprio business a misura di tutti.
Accessibilità: significato
Partiamo dalle basi: cosa significa esattamente accessibilità in ambito digitale?
In breve, l’accessibilità sito web o l’accessibilità digitale si riferisce alla progettazione, allo sviluppo e alla fruizione dei contenuti digitali in modo che siano consultabili da tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche e cognitive. L’obiettivo dell’accessibilità digitale è rimuovere le barriere che possono impedire alle persone con disabilità di accedere ai contenuti online, interagire con le applicazioni web e beneficiare dei servizi digitali.
Ciò significa che i siti web e le applicazioni dovrebbero essere progettati e sviluppati in modo tale da consentire l’accesso a persone con diverse abilità, tra cui persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. L’accessibilità siti web si basa su linee guida e standard internazionali che stabiliscono i criteri tecnici per garantire un’esperienza digitale inclusiva.
Accessibilità Legge Stanca: 20 anni dalla Legge 4/2004
A 20 anni dall’emanazione della Legge Stanca (Legge 4/2004), è possibile dire che si è trattato di una pietra miliare nell’ambito dell’accessibilità siti web in Italia: ha rappresentato un importante passo avanti nel promuovere l’accessibilità degli asset digitali delle pubbliche amministrazioni e ha creato una base giuridica per garantire che gli enti pubblici e le aziende private concessionarie di servizi pubblici si impegnassero attivamente nell’adeguamento delle loro piattaforme web, migliorando così l’accesso alle informazioni e ai servizi per tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità.
Bisogna precisare che le disposizioni introdotte dalla Legge Stanca sono tuttora in vigore. Ricapitoliamo i pilastri più importanti:
- Testi
Senza dubbio è necessario che i testi possano essere ingranditi e ridimensionati a seconda delle necessità dell’utente, senza che vi sia una perdita in termini di usabilità e user experience. Ma non solo: bisogna prevedere il testo alternativo per le immagini e ogni pulsante, garantire che siano facilmente distinguibili i testi con link e assicurare che eventuali tabelle e formule matematiche siano facilmente comprensibili. A tutto questo si aggiunge l’obbligo di aggiornare costantemente i contenuti del sito per renderli effettivamente utili all’utente (e questo ha un peso anche in ottica di ottimizzazione SEO); - Colori, contrasti e luminosità
Anche l’utilizzo dei colori deve essere finalizzato all’inclusività. Bisogna evitare di distinguere gli elementi solo grazie al gioco delle tonalità, garantire un contrasto adeguato tra gli elementi grafici e lo sfondo e limitare elementi in movimento o lampeggianti;
Compatibilità con lettori di schermo
L’aspetto più importante, però, è decisamente la capacità del sito e dell’applicazione web di essere compatibile con gli strumenti tecnologici assistivi di supporto alla fruizione come i lettori di schermo.
AgID: linee guida e sorveglianza sull’accessibilità
Tra le altre funzioni, un ruolo importante nell’applicazione della Legge Stanca è ricoperto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (o AgID), preposta alla verifica dei requisiti di accessibilità siti web e app e all’emanazione delle sanzioni per chi ne viola gli obblighi.
Per favorire il processo di adozione delle disposizioni, anche da parte delle imprese, l’Agenzia ha sviluppato e continua ad aggiornare le linee guida AgID per le PA e per i privati, a cui sono già stati estesi alcuni degli obblighi previsti.
European Accessibility Act 2025 - Direttiva UE 2019/882
Le ultime novità sul tema sono introdotte dalla Direttiva UE 2019/882, nota anche come European Accessibility Act (EAA), un passo significativo verso l’armonizzazione delle norme sull’accessibilità a livello europeo che impone requisiti specifici per una vasta gamma di prodotti e servizi digitali, inclusi i siti web delle aziende private.
A partire dal 28 giugno 2025 in ogni Stato membro dell’Unione deve essere effettiva la legge nazionale di recepimento della Direttiva, con effetti che, questa volta includono fin da subito non solo le pubbliche amministrazioni, ma anche diversi soggetti in ambito privato:
- Siti web di notizie (con possibilità di abbonamento);
- E-commerce di prodotti e/o servizi;
- Siti web di servizi pubblicitari;
- Siti web di realtà professionali (come commercialisti, avvocati, medici, ecc);
- Servizi di intrattenimento, media e vendita di servizi di telecomunicazione;
La platea di applicazione della Direttiva è ampissima, anche se al momento persiste un requisito sostanziale che esclude le piccole aziende dal provvedimento, ossia quelle con un numero di dipendenti inferiore a 10 unità e con un fatturato sotto i 2 milioni di euro.
Ma in sostanza, quali sono i nuovi requisiti di accessibilità siti web previsti dal 2025? Ecco un rapido excursus.
- Requisiti relativi alla fornitura di informazioni
prevedono che le informazioni sull’uso del prodotto siano disponibili tramite più canali sensoriali, presentate in modo comprensibile. Le istruzioni devono essere leggibili e includere descrizioni dell’interfaccia utente, delle funzionalità del prodotto e dell’interoperabilità con dispositivi assistivi. Devono essere fornite anche alternative per il contenuto non testuale;
Progettazione interfaccia utente e funzionalità
i siti web e le app devono presentare caratteristiche e funzioni che consentano alle persone con disabilità di accedere, percepire, utilizzare, comprendere e controllarli. Questi requisiti includono l’utilizzo di più canali sensoriali, alternative alla comunicazione vocale, ingrandimento, luminosità e contrasto flessibili, alternative ai colori e segnali acustici, miglioramenti per la chiarezza dell’immagine e del suono, comandi manuali alternativi, evitando comandi simultanei, e interoperabilità con dispositivi assistivi. Inoltre, vengono definiti requisiti specifici per terminali self-service, lettori di libri elettronici, apparecchiature terminali con capacità informatiche interattive e servizi di assistenza.
Accessibilità digitale con Noviia Web Agency
È difficile (se non impossibile) esplicare in poche righe in modo dettagliato i requisiti specifici. Per questo, per non andare incontro a prossime sanzioni pesanti combinate dall’AgID, anche cumulative rispetto a quelle previste con la Legge Stanca, ma soprattutto per offrire a un maggior numero di utenti nel web la possibilità di interfacciarsi con fiducia i propri siti web e per aumentare la possibilità di conversione di e-commerce, blog, siti vetrina e giornali online, è utile effettuare una verifica immediata delle caratteristiche di accessibilità delle proprie piattaforme.
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